Il pancione di Michela

Con Michela e Fabio era da tempo che avevamo deciso di scattare in occasione del suo pancione, nel periodo della sua gravidanza, così in un pomeriggio dei primi giorni di settembre ci siamo trovati e siamo partiti, anche se la stagione non prometteva niente di buono dato che c’era un temporale in arrivo.

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Meta, il bacino remiero di Roffia, una volta arrivati sul posto, dato che pioveva, abbiamo aspettato il momento buono per uscire dalla macchina e siamo andati sul pontile, dove  sotto una fitta pioggerellina, abbiamo incominciato a scattare, poi, per un momento, abbiamo avuto la fortuna che fosse uscito l’arcobaleno, così ho approfittato per scattare delle fotografie inripetibili.

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Dopodichè abbiamo deciso di cambiare location, siamo andati tra le colline Sanminiatesi di San Quintino, e ci siamo immersi tra i filari delle vigne avvolti in una luce spettacolare.

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Fabio in alcune situazioni mi ha dato una mano a gestire la luce con dei pannelli riflettenti, per ammorbidire le ombre dei controluce.

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Fotografia di Maternity

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Negli ultimi anni la richiesta di “documentare” fotograficamente la crescita del pancione di ragazze durante la loro gravidanza è aumentata, molto probabilmente perché è finito il tabù della vergogna.

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Quando riesco a contattare in tempo le ragazze in stato interessante gli spiego il percorso fotografico che possono fare per documentare la crescita della pancia, i primi giorni di vita, l’allattamento, e per finire il bambino nei primi mesi di vita, fino a quando  riesce a stare seduto e prima che inizi a gattonare.

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Poco tempo fa mi è successo un episodio abbastanza buffo che devo raccontare. Sono passati dal mio studio due futuri genitori per prendere un appuntamento per fotografare il pancione di lei insieme al futuro babbo. Dopo avergli spiegato in cosa consiste una sessione fotografica di “Maternity” abbiamo fissato per il sabato successivo, la settimana seguente, verso metà, mi chiama il babbo e mi spiega che la sua compagna ha l’influenza, per questo se era possibile posticipare l’appuntamento al sabato successivo. Io gli confermo che sono libero e fissiamo per il sabato dopo. Arrivati all’orario dell’appuntamento non vedo arrivare nessuno. Aspetto una ventina di minuti, poi chiamo al loro cellulare, senza nessuna risposta, quindi senza tanti problemi, mi rimetto al mio lavoro. Il martedì mi chiama il babbo scusandosi per l’inconveniente e mi dice che  il venerdì sono corsi in ospedale, dove è nato il bambino anche in maniera prematura.

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Con questo post ho voluto raccontarvi quello che può succedere se vi decidete troppo tardi a voler organizzare una sessione fotografica del vostro pancione. Quindi vi consiglio, se avete intenzione di immortalare questi bellissimi momenti della vostra vita, di pianificare i vari tempi in cui vorreste condividere il grande avvenimento.

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