Shooting con Rita

Vi racconto com’è andata: tempo fa ho rimesso a posto una delle mie prime macchine fotografiche e precisamente la Canon AE 1 con obiettivo FD  55mm f 1:1.2  per questa occasione volevo provare a scattare un paio di pellicole per vedere se è  tutto a posto sia per l’esposimetro sia se ci fossero infiltrazioni di luce dato che è una fotocamera che ha circa 35 anni.

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Così ho contattato 2/3 ragazze che conosco per sapere se erano disponibili a fare da “modelline” per realizzare due scatti in esterni fotografando in analogico.

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Rita è stata la prima che si è resa disponibile, ma per motivi di organizzazione a trovare il giorno che potevamo essere liberi entrambi, i due fine settimana di buona stagione con sole e temperature decisamente calde, se ne sono andati, ripresentandosi una stagione fredda e umida.

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Dato che con Rita avevamo gia fissato il giorno,  abbiamo deciso di fare un primo “test conoscitivo” nel mio studio al caldo, in una fredda domenica pomeriggio.

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Rinviando la sessione di scatti in analogico a primavera inoltrata quando le temperature saranno più calde, e se è tutto a posto, credo che inizierò un “progetto”  scattando di nuovo in pellicola, non solo con la Canon ma anche con Hasselblad o con Polaroid, naturalmente affiancato al digitale.

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Lunedì ho scattato con Chidima

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Tempo fa Matteo è passato a trovarmi per chiedermi informazioni per fare un servizio fotografico alla sua amica Chidima, così dopo averci parlato ho contattato direttamente lei per organizzarci e decidere il giorno per scattare.

Lunedì ci siamo trovati in studio e abbiamo passato un pomeriggio insieme. Siamo partiti con alcuni scatti semplici, tanto per entrare in sintonia, anche se con Chidima ci siamo trovati subito bene.

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Avevo in mente un paio di “situazioni”, la prima è stata quella di avvolgere Chidima con la pellicola trasparente, abbiamo fatto un po’ di scatti ma non siamo rimasti soddisfatti, così Matteo mi ha suggerito di scattare mentre lei cercava di togliersi la pellicola, e in effetti  ne sono venuti fuori un paio di scatti interessanti.

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La seconda situazione è stata quella di cercare di “stampare” impronte bianche di farina delle mani sul corpo di Chidima, creando questo “contrasto” tra la carnagione scura e vellutata di lei e le impronte bianche delle mani. 

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Abbiamo, passato un bel pomeriggio, ridendo e scherzando questa credo che sia la prima cosa che si deve riuscire ad ottenere per poter realizzare un buon servizio fotografico, con Chidima magari ci rivedremo per un nuovo progetto.

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